IL 17 MARZO SCIOPERO DELLA SCUOLA: un altro governo da far cadere

 

PER UNA SCUOLA LAICA, PUBBLICA, STATALE E DEMOCRATICA

 

Catanzaro -

Il 17 marzo 2017 è sciopero della scuola, indetto da USB, insieme ad altri sindacati di base, per l’abrogazione della legge 107 ed il ritiro delle deleghe, per il rinnovo contrattuale, contro la nuova mobilità che non elimina gli ambiti territoriali e contro la chiamata diretta.

La lotta alla “buona scuola” continua e, dopo aver bocciato Matteo Renzi, fermerà anche Gentiloni e la Fedeli.

La politica calabrese, sia a livello regionale che provinciale, non ha saputo/voluto dare vita ad un piano di interventi finalizzati ad aggredire le principali criticità del scolastico regionale, ma è stata sorda alle richieste del mondo della scuola che miravano alla riqualificazione del nostro sistema scolastico.

Le dichiarazioni programmatiche del 2015 con le promesse:

  •           di messa in sicurezza delle scuole,
  •           di lotta all’insuccesso ed alla dispersione scolastica,
  •           di aumentare il tempo pieno soprattutto per le fasce deboli,
  •           di mantenimento dei servizi scolastici nelle aree interne e montane
  •           di sviluppo dei servizi per l’infanzia,

sono rimaste solo PAROLE AL VENTO!!!

La razionalizzazione del sistema scolastico si è tradotta in giochi di campanile tesi a favorire una scuola a danno dell’altra ai fini della “pesatura” e non a garantire sul territorio calabrese pari opportunità nel diritto allo studio dei nostri figli!

Il sistema dei trasporti non permette poi, per le lunghe percorrenze degli alunni delle scuole secondarie, la piena E TOTALE FRUIZIONE DEL SERVIZIO A TUTTI!

I servizi rivolti agli alunni diversamente abili, quando vengono forniti, passano attraverso forme di sfruttamento degli operatori che vengono retribuiti molto al di sotto di quanto prevedono i CCNL di riferimento, sia quando gestiti dalle scuole con accordi di programma con il comune, sia quando affidate a cooperative sociali, le quali addirittura, in alcuni casi, utilizzano  contratti “di prestazione gratuita” o addirittura scendono a 2 € l’ora!

In tutto questo la regione non riesce a spendere 500.000 euro…!!!!!

Queste sono solo alcune delle inefficienze della politica calabrese, infatti, in linea con i governi centrali e di concerto con l’Ufficio Scolastico Regionale, hanno solo lavorato per ridimensionare ulteriormente il sistema scolastico calabrese, smantellando in particolare la struttura degli istituti professionali e dei percorsi di educazione degli adulti e che, dal punto di vista della spesa, non siano riusciti ad andare oltre la liquidazione di 5 milioni di euro alle scuole paritarie per l’infanzia.

Nonostante le continue emergenze in tutto il paese, nulla è stato fatto neanche per la messa in sicurezza antisismica degli edifici scolastici, buona parte dei quali versano in condizioni di vera e propria inagibilità.

Del resto cosa potevamo aspettarci da una amministrazione regionale che si è fin da subito dimostrata prona ai diktat del Governo Renzi ed al suo piano che intendeva proporci per “buona scuola”, una truffa ai danni degli alunni, delle famiglie e degli insegnanti, finalizzata a devastare una volta per tutte la scuola pubblica statale?

Da anni il PD ed il suo sindacato amico, la CGIL, hanno aperto una guerra con il mondo della scuola, con l'obiettivo di umiliare una intera categoria.

Il nuovo governo Gentiloni, invece di raccogliere il segnale dei lavoratori lanciato con il referendum del 4 dicembre ha reagito con arroganza antidemocratica alle richieste di ritiro delle norme contenute nella cosiddetta “buona scuola” di Renzi, licenziando le otto leggi delega che, nel loro insieme, completano il processo di distruzione della scuola della repubblica, annichilendo il diritto allo studio e smantellando definitivamente la qualità dell’Istruzione pubblica e statale.

Svilendo ancora una volta il ruolo e l’impegno dei lavoratori della scuola, a modo suo la neoministra Fedeli pensa di riformare il sostegno, gli istituti professionali, gli Esami di Stato, il ciclo da 0 a 6 anni e intende nuovamente mettere mano al reclutamento dei docenti.

Il ministro si rivela nei fatti la fotocopia della ministra Giannini, pronta per giunta a utilizzare la mobilità del personale e la concertazione con i sindacati collaborazionisti come un bieco strumento di scambio per far passare queste deleghe nel silenzio generale.

Il "pilota automatico" che, come la USB denuncia da tempo, il Governo Gentiloni usa per spingere le riforme strutturali europee sul terreno dell'istruzione; ma noi, assieme a tutto il personale docente agli ATA, daremo ancora una volta chiara prova dell'opposizione del mondo della scuola al governo ed alle sue politiche di devastazione della scuola pubblica statale.

In piena continuità con la propria idea di scuola democratica e ugualitaria, USB Scuola sceglie di opporsi fermamente a tutto questo e, insieme a Unicobas, Cobas e Anief, ha indetto lo sciopero dell’intero settore con manifestazione nazionale a Roma per il 17 marzo, riportando il conflitto nelle piazze e nelle scuole chiamando a raccolta tutti i LAVORATORI DELLA SCUOLA, LE FAMIGLIE E GLI STUDENTI, A DIFESA DI UNA SCUOLA LAICA, PUBBLICA, STATALE E DEMOCRATICA!

                                              USB P.I. SCUOLA CALABRIA