SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO CON INIZIATIVA A CATANZARO

Occupati gli Uffici regionali del Dipartimento Controlli

Catanzaro -

Lo sciopero nazionale dall’USB pubblico impiego, ha visto protagonista anche la Calabria.

A Catanzaro, infatti, un centinaio di lavoratori aderenti al sindacato USB, si è dato appuntamento per dare vita ad un presidio itinerante con volantinaggio.

Lavoratori pubblici, Vigili del Fuoco, precari hanno incontrato i cittadini e sono entrati negli uffici, parlando con i lavoratori che non hanno scioperato, spiegando il perché di una protesta che in tutta Italia mette al centro del dibattito il rinnovo dei contratti, bloccati addirittura per ben 11 anni e le assunzioni dei precari nelle pubbliche amministrazioni.

Da anni gli attacchi indiscriminati ed ingiustificati ai lavoratori pubblici preludono alla volontà di privatizzare la pubblica amministrazione, cosicché l’accesso ai servizi non sarà più per tutti i cittadini, ma soltanto per i pochi che potranno pagarseli.

Il falso buonismo di propaganda (gli 80 euro per pochi, fatti passare come un regalo, laddove sono, in realtà soldi pagati dai lavoratori stessi con i mancati rinnovi contrattuali), mirano a far passare una falsa riforma della P.A. che nasconde, in realtà demansionamenti, mobilità obbligatoria, tagli ai servizi, licenziamento dei precari, blocco fino al 2020 del contratto economico, attacco alla democrazia sindacale nei luoghi di lavoro

Ma con l’adesione allo sciopero che, secondo i primi dati, anche in Calabria è stata alta, la USB ha dimostrato che c’è chi dice no:  NO al blocco dei contratti; NO allo smantellamento della P.A.; NO alla criminalizzazione dei dipendenti pubblici; NO all’emarginazione dei precari.

A Catanzaro l’iniziativa, a cui ha aderito anche il collettivo Autonomo Totem, è culminata sotto gli Uffici regionali del Dipartimento Controlli, che sta tenendo bloccati, da oltre due anni, i soldi della produttività dei dipendenti della Regione Calabria, soldi che si riferiscono a lavori svolti ben due anni fa e che, in momenti di crisi come questo, sono fondamentali per consentire alle famiglie di tirare avanti.

Qualche momento di tensione si è verificato quando i lavoratori sono entrati con  le bandiere dell'USB occupando gli uffici e chiedendo di parlare con la Dirigente Sarlo; in sua assenza hanno parlato con una dirigente che ha assicurato che entro due giorni i provvedimenti saranno pronti. La USB ha preso atto di ciò, smobilitando il presidio e dichiarando che vigilerà affinché gli impegni vengano rispettati e convocando sin d’ora i lavoratori regionali a tenersi pronti, in caso contrario, per una nuova iniziativa presso lo stesso ufficio.