Catanzaro. L'Amministrazione mostra i muscoli

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Catanzaro. L’Amministrazione mostra i muscoli

 

E’ di questi giorni la sconcertante notizia che il delegato sindacale della RdB di Catanzaro ha ricevuto il trasferimento d’ufficio.

La notizia  lascia stupiti perché arriva a qualche mese di distanza da un duro confronto del coraggioso sindacalista con il Procuratore regionale.

Il confronto si era allora mantenuto comunque su un piano di correttezza tra le parti, benché non si sia mai compreso fino in fondo il ruolo del Procuratore come controparte sindacale, a meno che il dlgs 29|93 e susseguenti non siano carta straccia, ma tant’è che sulle numerose questioni sollevate era anche intervenuto il Segretario Generale.

Non si può affermare che vi sia una volontà precisa dell’Amministrazione a volersi ”vendicare”, però questo trasferimento d’Ufficio  lascia perplessi.

Naturalmente la RdB non lascerà che si consumi l’ennesimo abuso anche nella considerazione che il dipendente, nella qualità di dirigente sindacale,  non può essere trasferito senza preventivo nulla osta delle Federazione Provinciale, anche se si tratta dello spostamento fisico da un piano all’altro, stante che il trasferimento medesimo può nella dinamica delle strategie sindacali e dell’Amministrazione determinare una compressione dei diritti e delle prerogative dei primi a favore di quest’ultima.

Il trasferimento di un dipendente rientra tra le dinamiche di riorganizzazione dei servizi e laddove saranno stati violati i termini del contratto sulle relazioni sindacali, ovvero la legge 300\70 sulla tutela degli esponenti sindacali, si avvieranno le opportune iniziative per la tutela giurisdizionale del caso.

A questo episodio si aggiunge la problematica situazione creatasi in questi giorni nella Sezione Giurisdizionale di Bari, dove un dipendente dopo aver segnalato una situazione di mobbing, per tutta risposta riceve una ispezione da Roma, si badi bene ispezione non sull’Ufficio, ma “ad personam”.

Questi comportamenti denotano da parte dell’Amministrazione la totale incapacità del normale confronto e dell’ascolto delle problematiche sollevate dai lavoratori, preferendo questa far leva sul consumato strumento delle gerarchia e della forza. E sono atti contro un sindacato come la RdB, che non si piega alle logiche dell’arroganza e dei poteri forti, che non sa che farsene delle “prebende elargite” che altri rincorrono, ma vogliono ristabilire un equilibrio dalla parte del più debole, cioè dei lavoratori.

L’Amministrazione mostra l’intento di voler colpire a largo raggio, di voler “mostrare i muscoli”, ma troverà certamente la reazione adeguata da parte del nostro Sindacato.