I TESTI UNICI SULLA SCUOLA E SULLA CULTURA

Perché USB Scuola è fortemente contraria all'elaborazione dei Testi Unici Regionali

Lamezia Terme -

Qualche settimana fa USB Scuola Calabria ha preso posizione contro i 4 Testi Unici, in preparazione all’Assessorato regionale all’Istruzione e alla Cultura, che dovrebbero armonizzare le oltre 50 leggi che disciplinano i vari settori  Istruzione, Ricerca-Università, Cultura e Beni Culturali.

La presa di posizione di USB non è preconcetta, ma nasce unicamente dalla considerazione che l’elaborazione di questi testi unici, nasconde un unico (e neanche tanto velato) obiettivo: regionalizzazione e politicizzazione dell’intero campo della conoscenza, con apertura alla privatizzazione e gestione poco trasparente dei finanziamenti pubblici.

La Regione quindi ha deciso di avocare a sé la facoltà di disporre delle risorse finanziarie ed umane, con canalizzazione delle stesse risorse, distribuendole poi con pieni poteri (discrezionali?), legittimando così una ingerenza politica nelle attività di ricerca, formazione, istruzione e cultura.

Ciò verrà regolamentato con un Piano che avrà una scadenza di 5 anni e che coinciderà con il mandato politico della Giunta: scadenza prefissata, dunque, come uno yogurt, incuranti del fatto che magari sono state investite risorse e sono state avviate attività di lavoro e di ricerca che la giunta successiva potrebbe decidere di abbandonare: un vero e proprio spoiling system regionale della cultura e dell’istruzione.

USB Scuola Calabria, si oppone con forza a tutto ciò perché ritiene che la scuola, l’istruzione e la cultura, non possano e non debbano essere oggetto di mercificazione!

Come detto, però, oltre alle chiare ingerenze politiche, nei testi Unici viene anche sdoganato l’ingresso dei privati e delle fondazioni, in una sorta di corrispondenza biunivoca, visto che viene precisato che anche “attività e strutture create ad iniziativa privata possono beneficiare del sostegno pubblico da parte della regione” e che la stessa esercita la “determinazione dei contributi alle scuole statali e alle paritarie (scuole private)”.

Ma non è tutto; vengono, infatti, abrogate una serie di leggi regionali che, guarda caso, sono quelle che tutelano l’interesse di precise comunità e minoranze, come quelle che riguardano: “Sostegno all’Università per Stranieri”, “Norme per la tutela e la Valorizzazione della Lingua e del Patrimonio Culturale delle Minoranze Linguistiche in Calabria” “Erogazione di un Contributo Annuo all’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo”, “Provvedimenti a Favore delle Scuole e delle Università Calabresi per contribuire allo sviluppo della Coscienza Civile e Democratica nella Lotta Contro la Criminalità Mafiosa”.

Ci appare quindi molto chiaro quale sia l’orientamento politico che questa giunta intende dare alla sfera culturale calabrese, con il paventato rimpasto della legislazione vigente.

Per questo abbiamo già espresso il nostro netto disappunto nel comunicato di un mese fa.

Ma certamente non basta.

Siamo aperti a sostenere anche iniziative politiche (facendo nostro, per esempio, l’appello lanciato di recente sull’argomento da SEL, per la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare) e a promuovere qualunque altra iniziativa possa essere utile a fermare questo che, a nostro avviso, rischia di essere la pietra tombale per la scuola pubblica statale e per la cultura calabrese in generale.