Rassegna Stampa Calabria Ora

18.04.07

Lamezia Terme -

Assistenza domiciliare, la dg “Tutto regolare, caso chiuso”

 

Non accenna a placarsi la querelle intorno all’affidamento del servizio di assistenza domiciliare predisposta nei giorni scorsi dall’Azienda sanitaria di Lamezia Terme e al centro delle polemiche da parte del sindacato Rdb-Cub.

Sulla questione si registra l’intervento del direttore generale dell’assessorato regionale alla Sanità che invita Angela di Tommaso a procedere alla revoca del servizio affidato alla cooperativa Privat Assistenza”.

Nessun atto d’imperio dalla Regione, ma soltanto, quindi, un invito a rivedere i termini della procedura di affidamento di un importante servizio per la cittadinanza, quale quello dell’assistenza domiciliare. Ad ogni modo, il sindacato Rdb-Cub, non appena appresa la notizia, non ha esitato ad esprimere la propria soddisfazione,

“Anche alla Regione, dunque, non hanno compreso la decisione della Direttrice Generale dell’A.S.L. n° 6 di voler smantellare un servizio già esistente, per affidarlo ad una cooperativa che non aveva nessuna esperienza nella gestione del servizio dell’assistenza domiciliare”, commentano in una nota gli  esponenti dell’esecutivo regionale pubblico impiego del sindacato in questione.

“Il grido di allarme che avevamo lanciato nei giorni scorsi – prosegue il sindacato - contro la politica di esternalizzazione e privatizzazione selvaggia, spesso senza regole, posta in essere dalla Direttrice Generale dell’Asl di Lamezia, era, dunque, ben fondato, al punto che uno dei provvedimenti su cui abbiamo posto l’attenzione, quello dell’affidamento ad una cooperativa privata della gestione dell’assistenza domiciliare, è stata richiesta da parte della Regione, grazie alla nostra azione,  la revoca della delibera. Avevamo invocato l’intervento dell’Assessore Regionale in questa vicenda e, per fortuna, questo intervento c’è stato. Siamo convinti (e questo abbiamo provato a dire alla Direttrice generale che non ha voluto ascoltarci) che anziché essere pervasi dallo spirito della privatizzazione a tutti i costi, la dirigenza debba dare risposte agli ammalati, assicurando un buon livello dell’assistenza, anche attraverso una migliore utilizzazione delle professionalità già esistenti nella struttura e, ove necessario, attraverso una riqualificazione che faccia aumentare gli standard qualitativi”.

Smorza, però, i facili entusiasmi il dg dell’As 6. Da noi contattata telefonicamente ci ha così risposto: “Il direttore dell’assessorato ha letto male la delibera. Ritengo che ci sia stato un fraintendimento e ho già provveduto a scrivere una mia nota di precisazione. Ribadisco che non abbiamo delegato la parte assistenziale aziendale ma soltanto la parte amministrativa. Funzioni di supporto amministrativo che tocca all’Azienda nella sua autonomia definire. Andremo avanti con la procedura. Il caso per me è chiuso”.