AVEVAMO RAGIONE: RITIRATA LA DELIBERA

Lamezia Terme -

AVEVAMO RAGIONE: RICHIESTA LA REVOCA DELLA DELIBERA SULL’ASSISTENZA DOMICILIARE

 

Il grido di allarme che come RdB/Cub avevamo lanciato nei giorni scorsi contro la politica di esternalizzazione e privatizzazione selvaggia, spesso senza regole, posta in essere dalla Direttrice Generale dell’Asl di Lamezia, era, dunque, ben fondato, al punto che uno dei provvedimenti su cui abbiamo posto l’attenzione, quello dell’affidamento ad una cooperativa privata della gestione dell’assistenza domiciliare, è stata richiesta da parte della Regione, grazie alla nostra azione,  la revoca della delibera .

Il Direttore Generale dell’Assessorato Regionale alla sanità ha chiesto alla Direttrice Generale la revoca del servizio di assistenza domiciliare affidato alla cooperativa Privat Assistenza.

Anche alla Regione, dunque, non hanno compreso la decisione della Direttrice Generale dell’A.S.L. n° 6 di voler smantellare un servizio già esistente, per affidarlo ad una cooperativa che non aveva nessuna esperienza nella gestione del servizio dell’assistenza domiciliare.

Avevamo invocato l’intervento dell’Assessore Regionale in questa vicenda e, per fortuna, questo intervento c’è stato.

Ne siamo felici, anche se questo ovviamente non basta, tanti e tali sono le cose da migliorare nella sanità lamettina e calabrese più in generale.

Siamo convinti (e questo abbiamo provato a dire alla Direttrice generale che non ha voluto ascoltarci) che anziché essere pervasi dallo spirito della privatizzazione a tutti i costi, la dirigenza debba dare risposte agli ammalati, assicurando un buon livello dell’assistenza, anche attraverso una migliore utilizzazione delle professionalità già esistenti nella struttura e, ove necessario, attraverso una riqualificazione che faccia aumentare gli standard qualitativi.

Chiediamo quindi che venga ritirato il bando che esternalizza il servizio della redazione delle buste paga; che il servizio dei parcheggi sia affidato bandendo una gara e non attraverso affidamento diretto.

Assieme a tutto ciò riteniamo, soprattutto, che si debba investire meno sull’immagine e molto più sulla sostanza, evitando (come è successo) che  ad alcuni degenti non possa essere misurata la febbre per mancanza di termometri o che salti una terapia perché la farmacia dell’ospedale non dispone in quel momento del medicinale necessario.

Non si fanno quadrare i bilanci sulla pelle dei cittadini, soprattutto di quelli più deboli quali sono gli ammalati!

Su queste cose le RdB/Cub non smetteranno di lanciare grida di allarme affinché i diritti degli ammalati (e quindi dei cittadini tutti) non siano calpestati di continuo, ma vengano assicurate strutture e condizioni tali da garantire il pieno rispetto della dignità di chi soffre.

Questo abbiamo chiesto nei giorni scorsi, questo continueremo a fare.