Rassegna Stampa Il Quotidiano

1 novembre 2006

Lamezia Terme -

Proposta della Rdb-Cub regionale

Due ore di sciopero
contro la mafia

 

 

«A Lamezia dopo due giorni tutto già appariva come sempre, come giornata normale, tranne che per quel filo di fumo in lontananza, un fumo denso e tossico». Comincia così un volantino distribuito dalla federazione regionale Calabria RdB-Cub, il sindacato di base, per condannare la nefasta presenza della mafia.

 

«La normalità è sospesa ad un filo di fumo, che ancora dopo diversi giorni esce dal gigantesco incendio che ha distrutto il palazzo Godino e l'azienda di gomme, una normalità apparente, minacciosa che insidia la democrazia e la libertà delle persone e della convivenza civile».

 

«Anche i ragazzi ai bar e sulle moto fanno casino come al solito, mentre i supermercati sono, come d'abitudine, presi d'assalto da donne e uomini che riempiono carrelli quasi a voler colmare una fame atavica, scrive la RdB-Cub, mandando un messaggio soporifero, tutto tranquillo, insomma, tutto normale, tutto, tranne quel filo di fumo e quella puzza insopportabile».
La RdB-Cub si ribella con tutte le sue forze ricordando che «le ferite ad una città non si chiudono facilmente e che le cose non sono affatto tranquille e normali, ma che viviamo in una zona che qualcuno, qualcuno che di queste cose ne capisce, ha paragonato a Beirut, la città martoriata dalle bombe: un'azienda distrutta, quattro famiglie buttate drammaticamente sulla strada, un bimbo in ospedale. Sembrava davvero di aver toccato il fondo, affermano i dirigenti della RdB-Cub, ma pare davvero che al peggio non ci sia mai fine».
La federazione RdB-Cub sottolinea che «è da tempo che Lamezia è ormai una città allo sbando, in mano alla malavita e alla criminalità organizzata, ma la cosa peggiore, forse, è che i cittadini sembra che si siano adagiati su questa orribile realtà come fosse ineluttabile, assistendo inerti a questo degrado continuo e trovando la forza di reagire in modo scomposto solo di fronte a trasmissioni come "Anno zero" che fotografano con occhio distaccato quello che noi ci ostiniamo a non vedere.

 

Come possiamo restare passivi al terribile cancro sociale che si presenta alla luce del sole, spara e uccide in zone centrali, dove è tranquillamente possibile che noi o peggio ancora i nostri figli, possano trovarsi?

 

Tutti ora chiedono un intervento forte dello Stato, chiede a gran voce la RdB-Cub, serve una risposta forte dalle istituzioni e dal Governo centrale, ma riteniamo che questa risposta non debba consistere nella militarizzazione del territorio: abbiamo già avuto modo di sperimentarlo, non serve a molto. Quello di cui Lamezia ha veramente bisogno è di una squadra di polizia investigativa all'altezza della situazione e di magistrati che, per numero e qualità, possano affrontare l'emergenza, rsellino».

 

Per questi motivi la Federazione delle RdB/CUB chiede al sindaco della città di Lamezia Terme «di farsi carico di indire in tempi brevi, assieme a noi delle RdB, alle forze politiche, alle associazioni presenti sul territorio e alle altre organizzazioni sindacali, uno sciopero generale di due ore».

Raffaele Spada