USB CALABRIA: VOGLIAMO DIRITTI E SICUREZZA PER I LAVORATORI

Catanzaro -

Passato il giorno della “memoria” dell’8 Marzo che per alcuni padroni è un giorno di passerelle d’immagine mediatica e di facciata, si ritorna alla routine di tutti i giorni con le solite problematiche da risolvere e con le solite situazioni d’invivibilità di ogni singolo Lavoratore nel proprio ambito lavorativo. Infatti l’Unione Sindacale di Base della Calabria in questi ultimi tempi nel Call Center dell’Abramo Customer Care S.p.a. ne ha visto e sentito di tutti i colori, ultima definizione è quella di “Ciabattini”.

Nonostante le offese subite in varie ed innumerevoli occasioni, la USB persegue le sue prerogative sindacali a tutela dei Lavoratori in Calabria e su tutto il territorio nazionale (con tutti i suoi militanti che sono appunto la “Base”) nel corso degli anni non rendendosi conto che il suo comportamento offendeva e colpiva la memoria di tutti i coloro i quali hanno dato la vita e si sono tolti la vita per questo sistema pieno di ingiustizie e non solo. Infatti l’Unione Sindacale di Base della Calabria con sede a Catanzaro rialza la testa e continua a lottare per il bene di tutti i Lavoratori di comparto. La stessa azienda che a suo dire vanta di essere il modello unico in Calabria, in materia di vivibilità e sulla Sicurezza del Lavoro (vedi D.Lgs 81/2008 – ex 626) non è al passo con i tempi, proprio nel sito di Cassiodoro partendo dalle finestre a “bocca di lupo” - Vasistas presenti nell’azienda dove è ubicato il sito del Call Center in caso di incendio (scaturito da cause fortuite) il sistema di areazione presente, invece di eliminare uno degli elementi principali del “Triangolo del Fuoco” che sono per i non addetti ai lavori: «OSSIGENO – COMBURENTE - INNESCO» lo alimenta (O²) poiché i parametri delle normative vigenti non sono rispettate. Altra causa di malessere e di norma di sicurezza non rispettata, è la percentuale tra (n°) Lavoratori presenti in sala e dimensioni della stessa , in quanto si produce un’elevata quantità di (CO²) che rende l’aria della sala “malsana”, afosa ed insalubre – con l’arrivo della stagione estiva tutto questo peggiora ovviamente rendendo la stessa (sala) invivibile, cosa ancora più ridicola quando si pensa che l’utilizzo dei climatizzatori in sala possano rendere l’aria più vivibile. A causa delle finestre non a “norma” manca il naturale circolo dell’aria per il ricambio della stessa. Per non parlare dei soffitti bassi (che sono idonei solo per magazzini o depositi) in quanto le normative vigenti dettano i parametri idonei per la destinazione d’uso dei locali, e concludiamo infine con la presenza di tre colonne all’interno della sala, tutte norme che giornalmente i Lavoratori denunciano e noi chiediamo di accertare.

Infine e non per ordine di importanza mettiamo in evidenza la nota inviata al Prefetto di Catanzaro, dove denunciamo l’impossibilità di svolgere l’attività sindacale all’interno dell’azienda Abramo Customer Care S.p.a., e soprattutto a tutela delle lavoratrici informiamo la popolazione che la USB della Calabria ha restituito le deleghe dei Lavoratori all’azienda al fine di evitare ripercussioni sulle persone.